La collezione di testi e manoscritti indiani di Francesco Lorenzo Pullè presso il Museo Indiano
Il fondo Pullé, oggi conservato presso la Biblioteca comunale dell’Archiginnasio si compone di 37 volumi a stampa, quattro manoscritti originali, di uno dei quali resta però soltanto l’ultima carta, e nove volumi contenenti le riproduzioni fotografiche di altri cinque manoscritti. Nel 2007, la rivista L’Archiginnasio pubblicò un contributo nel quale veniva fornita una descrizione complessiva di tale materiale (scarica: Marco Franceschini, Descrizione dei testi costituenti il fondo Pullé dell’Archiginnasio).
Visita la stanza dedicata ai manoscritti nell’originale disposizione….
I manoscritti nel fondo Pullè dell’Archiginnasio
Una categoria alquanto peculiare del fondo librario in esame è costituita da nove tomi confezionati impaginando e rilegando spessi cartoncini bianchi, su ciascuna facciata dei quali è incollata la riproduzione fotografica di una carta di un manoscritto. Nel complesso vi sono rappresentate quattro opere, una di ritualistica, le altre di novellistica jaina; fra queste ultime, una è tràdita in due distinti manoscritti che ne conservano recensioni diverse. Le notizie che seguono sono ordinate sulla base del numero di volumi pertinenti a ciascuna opera.
- Pañcaśatīprabodhasambandha (‘La raccolta della conoscenza in cinque centurie [di racconti]’), collezione di novelle composta nell’anno saṃvat 1521, corrispondente al 1464-1465 d.C., da Śubhaśīlagaṇi, autore jaina al quale è attribuita la paternità di almeno altre cinque opere di narrativa.
- Samyaktvakaumudī (‘Il chiaror di luna [che rischiara] la fede [jaina]’), raccolta di novelle in sanscrito volta a esaltare la dottrina jaina con spiccata vis polemica nei riguardi del buddhismo.
- Puṣpamālakathā (‘La ghirlanda di fiori dei racconti’), raccolta di 73 narrazioni edificanti di ambiente jaina.
- Karpūraprakara (‘La silloge della canfora’), breve antologia di strofe gnomiche («subhāṣitakośa», ‘raccolta di bei detti’) in sanscrito, compilata nel X secolo dal jaina Hari (o Harisena), allievo di Vajrasena.
Del fondo Pullé fanno parte, infine, tre manoscritti completi e un foglio singolo appartenuto a un quarto codice andato per il resto perduto. Tutti condividono le seguenti caratteristiche: sono su carta, conservano opere della tradizione letteraria jaina (seppur di tenore affatto eterogeneo), non sono miniati, sono redatti in ‘nāgarī jaina’; tutti, ancora, sono composti di carte sciolte, impilate e protette da una copertina costituita da tre semplici lembi di cartoncino marrone, che, ripiegati, proteggono i fogli.
- Daṇḍaka, ‘[Il trattato sulle] forme di esistenza’ (BCABo, Fondo Speciale Pullé, 26). Manoscritto su carta non lucidata (foglio 11 su carta più sottile), 283 x 117 mm, completo in 19 carte, numerazione delle carte regolare sul verso in margine destro in basso, non datato; le carte presentano macchie dovute all’umidità.
- Kalyāṇamandirastotra, ‘Inno in lode del Tempio della Prosperità [viz. Pārśvanātha]’ (BCABo, Fondo Speciale Pullé, 27). Manoscritto su carta non lucidata, 263 x 111 mm, completo in 9 carte, 15 righe in una pagina (6 righe sull’ultima pagina, l’enunciato di chiusura vergato da altra mano), 47-53 akṣara per riga, numerazione delle carte regolare sul verso in margine destro in basso; non datato.
- Śrāvakāticāra, ‘Le infrazioni [alla norma jaina] del devoto laico’ (BCABo, Fondo Speciale Pullé, 28). Manoscritto su carta non lucidata, 215 x 109 mm (bordi resi irregolari dall’usura), completo in 6 carte, 13-14 righe in una pagina (sull’ultima pagina 12 righe, più due aggiunte da altra mano con grafia trascurata), 32-38 akṣara per riga, numerazione delle carte regolare sul verso in margine destro in basso; non datato; le carte presentano macchie scure dovute all’umidità. Śrāvakāticāra, ‘Le infrazioni [alla norma jaina] del devoto laico’ (BCABo, Fondo Speciale Pullé, 28). Manoscritto su carta non lucidata, 215 x 109 mm (bordi resi irregolari dall’usura), completo in 6 carte, 13-14 righe in una pagina (sull’ultima pagina 12 righe, più due aggiunte da altra mano con grafia trascurata), 32-38 akṣara per riga, numerazione delle carte regolare sul verso in margine destro in basso; non datato; le carte presentano macchie scure dovute all’umidità.
- Upadeśarasāla, ‘L’albero del mango dell’insegnamento’ (BCABo, Fondo Speciale Pullé, 29). Foglio singolo di manoscritto su carta lucidata, 265 x 122 mm, 13 righe su entrambe le facciate, 29-32 akṣara per riga, numerato sul verso in margine destro in basso («128»); non datato; una piega verticale corre al centro della carta per tutta l’altezza.