Una cartolina inviata da Francesco Lorenzo Pullè al discepolo Luigi Suali dall’India. La corrispondenza con l’allievo, conservata presso la Biblioteca Patriarcale di San Domenico a Bologna, aiuta a comprendere alcune vicende accademiche e permette di comprendere perché il Museo Indiano, alla morte del suo fondatore, sarà chiuso. Il messaggio scritto sulla cartolina postale contiene un riferimento al compito che attende Suali, la stesura di un volume per la Biblioteca dei Popoli di Giovanni Pascoli sul Ramayana, opera mai giunto alle stampe. Oltre all’interesse mostrato verso il destino dell’allievo, per cui si prodiga allo scopo di agevolarne la carriera, e al curioso riferimento a una traduzione del poema epico indiano pubblicata nel 1884 per l’editore Zanichelli di Bologna dall’avvocato e libero docente di Filosofia del diritto all’Università di Bologna Silvio Trovanelli, impariamo a conoscere i nomi che nel bene e nel male condizionano l’attività di Francesco Lorenzo Pullè.
Bombay 25/1/’03
Caro Suali,
…Abbia in mente che l’Italia possiede una traduzione classica del R.[amayana] ed una popolare, q. di Trovanelli, bolognese. Il Pavolini fece già un estratto del testo del R. come crestomanzia per uso degli alunni dell’Ist. di Firenze. Ella deve tenerlo sott’occhio. Ma c’è materia di far qualcosa di nuovo. E all’uopo Le porterò di qui varie versioni e i commenti del poema, che sono in numero; e che le daranno materia per la critica e per la estetica di non poco interesse. Scriva al Ballini che Le procuri i lavori del Jacobi sulla genesi del poema…
suo
Pullé