lettere di PulléLa lettera, inviata a De Gubernatis nel 1885 da Berlino, contiene un’informazione che si rivela molto importante per conoscere la prassi scientifica di Francesco Lorenzo Pullè. Come ogni studioso di lingue, infatti, il professore era solito trascrivere i testi a cui si interessava. L’operazione comporta un ingente dispendio di tempo, quando è realizzata a mano. Durante il periodo passato in Germania a perfezionarsi Pullè scopre che la macchina fotografica può fissare nel tempo i ricordi…e anche i suoi amati manoscritti! Il risultato del grande lavoro di Pullè, le lastre fotografiche in vetro prodotte dalle macchine fotografiche della sua epoca sono state ritrovate alcuni anni fa nella sede del dipartimento universitario che grazie ai suoi studi aveva contribuito a fondare. Ricordo suggestivo di un periodo ormai trascorso.

Berlino SW. Königgraterstr. 73
26/6.85


Sono diventato fotografo per amor della scienza!

Mi feci costruire una machina (sic) apposita, dietro i dati del prof. Vogel, la prima autorità in questo genere, e vado alla biblioteca ove mi fu assegnato un apposito luogo; posso ogni mattina copiare così dalle 20 alle 30 pagine di mscr., mentre prima mi abbisognavano otto ore di lavoro per copiarne tre. Con questo il lavoro proprio non è fatto; ma raccolto il materiale, a casa lo lavorerò; e intanto ottengo una precisione e sicurezza che colle copie affrettate non avrei certo ottenuto… …di qui dove rimarro fino all’Agosto passerò a Münster, ove il Jacobi mi attende coi suoi propri manoscritti; vi passerò un mese. Indi andrò a Londra e Oxford il settembre, ove conto colla mia machina (sic) di fare un vero saccheggio di copie.

a te una stretta di mano dal tuo
Pullé

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